Quando la morale si scontra con l’etica.
- Bianca
- 19 feb 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Etica e morale: due parole, due termini della filosofia che troppo spesso vengono usati come sinonimi e visti come intercambiabili fra di loro, quando, in realtà, dovremmo soffermarci un attimo in più a riflettere sulle differenze fra questi due lemmi. Perché le differenza ci sono, anche se a tratti potrebbero apparire come molto sottili e forse superflue, ma sono presenti e quando andiamo ad intavolare un discorso che ruota nello specifico attorno a uno di questi due campi, fare dei distinguo non è solo necessario ma fondamentale. Partiamo dalla sfera della morale: tendenzialmente ogni individuo ha una sua morale, la quale ha a che fare con l’educazione del singolo, l’ambiente in cui è cresciuto e si è formato come persona, le tradizioni ed abitudini che ha appreso dal luogo in cui ha vissuto o che ha deciso di assumere durante il suo percorso personale. La morale, quindi, racchiude in un insieme tutte le scelte personali che il singolo individuo ha compiuto durante la sua vita, sia direttamente che indirettamente, e che vanno a costituire quel bagaglio di credenze che egli si porterà per sempre con sé e che andranno necessariamente ad influenzare i suoi comportamenti. Ognuno di noi ha un bagaglio morale diverso e personale e nessuno è nella posizione per giudicare il bagaglio altrui o considerare il proprio superiore e più valido di quello degli altri. Tuttavia, nel momento in cui gli individui non sono esseri isolati ma sono tenuti a interagire e a rapportarsi all’interno di una società, serve un piano superiore alla morale che possa in qualche modo mettere tutti d’accordo su certe questioni, così da rendere possibile la convivenza. Proprio qui deve intervenire il piano dell’etica: l’etica si costituisce come quel linguaggio comune che consente alle morali dei singoli di comunicare e coesistere senza confliggere, una sorta di koinè condivisa da tutti che permette alla pluralità delle morali di comprendersi, nonostante il linguaggio di partenza sia diverso. Facciamo un esempio pratico usando come spunto un tema molto dibattuto: l’aborto. Sul piano della morale ci saranno persone completamente a favore, altre persone favorevoli ma a certe condizioni, altre ancora assolutamente contrarie alla pratica. La posizione del singolo a proposito dell’aborto sarà dettata dal personale bagaglio morale che questo ha costruito durante la sua vita, tuttavia, ad un livello più alto dovrà esistere una normativa che regoli questa pratica e che deve essere accettata da tutti indipendentemente dal bagaglio morale di partenza. All’interno di una società civile, sviluppata e democratica come la nostra si dovrebbe partire dal presupposto che ogni individuo è libero di prendere per se stesso le decisioni che più ritiene giuste e all’interno di questo contesto l’aborto è un diritto che ognuno avrebbe la facoltà di esercitare (non sempre e non ovunque è così, purtroppo, ma il mio esempio parte da un presupposto utopico e ideale). All’interno di una società libera in cui l’aborto è consentito, ci saranno tuttavia individui che in virtù della loro morale personale non metterebbero mai in atto una pratica del genere; tuttavia, poiché questo individuo è anche inserito in una comunità con un’etica condivisa in cui l’aborto è un diritto che il singolo ha la facoltà di esercitare qualora dovesse così decidere, egli dovrà rispettare questa eventuale decisione anche nel momento in cui va contro la sua morale personale. A livello dell’etica, quindi, dobbiamo dare agli altri la libertà di fare cose che magari noi non faremmo mai. Non è semplice stabilire il confine fra la libertà che l’etica condivisa deve garantire a tutti e ciò che potrebbe essere dannoso per altri, di conseguenza una società in cui l’etica comune e le morali singole riescono perfettamente a compenetrarsi ed interagire pacificamente è ideale. Quello che in una società reale può essere messo in atto è un principio di tolleranza e rispetto che possa garantire il più possibile un equilibrio, seppur precario, fra le credenze personali e quello che le istituzioni devono garantire ad un livello più alto.
Comments