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M. il figlio del secolo

  • Francesco
  • 13 ott 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 16 ott 2020

Il libro di Antonio Scurati rappresenta un unicum nel panorama letterario contemporaneo: un romanzo storico che vede la componente "fantasiosa" ridursi drasticamente per lasciar spazio ad una cronaca storica dove nessuno degli eventi narrati è inventato. I personaggi ne acquistano un rilievo quasi teatrale: l'indagine psicologica e la ricostruzione delle più minute emozioni dei personaggi, gettati sullo sfondo della Storia, si elevano come in una maestosa epopea dell'affermazione fascista.

La complessa e munita schiera di personaggi, tra i quali spiccano il poeta vate Gabriele D'Annunzio e la critica d'arte Margherita Sarfatti, si muovono nella costante ombra polarizzatrice del protagonista indiscusso: Benito Mussolini. Un ritratto fedele, che si snoda nelle più recondite sfere dell'interiorità dell'uomo che ha marcato a fuoco la politica italiana per un ventennio, mostrandone i vizi, le contraddizioni e l'indiscusso carisma. Soltanto la figura del rivale, Giacomo Matteotti, splende di luce propria, la luce del martire, senza affondare nel riflesso del duce: sensazionali e commuoventi le pagine che precedono la sua tragica sorte di irriducibile oppositore al regime.

Il romanzo si avvale di una prosa lucida, talvolta brusca e lapidaria. Un susseguirsi di periodi brevi, che colpiscono il lettore con la forza dei fatti. Un testo che ha, nella sua gestazione, una quantità enorme di documentazione storica: una mole di lettere, telegrammi e rapporti che viene presentata a conclusione di ogni capitolo.



Il consiglio di Alessio, vino da degustare durante la lettura: Il Sangiovese 2018 di Noelia Ricci; Sangiovese di Romagna, Predappio.

Il tipico sangiovese toscano trova la sua forma e identità anche in Romagna: un vino schietto, diretto, autentico. La classicità del territorio di produzione viene esaltata nelle sue note veloci e pungenti, note di frutta selvatica, spezie e sottobosco. Un vino crudo e altero, con un fitto tannino e spiccata acidità. Una storia scritta con le mani di chi ascolta la vite e cura i filari.

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